Quest’anno l’influenza stenta a ‘decollare’, tanto che, a differenza di quanto accaduto lo scorso anno, i casi registrati sono ancora sotto ad 1 milione. Per la precisione si contano 99.800 casi, nella settimana di Capodanno, per un totale di circa 746mila (745.600) dall’inizio del monitoraggio del sistema Influnet, coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss).
“L’attività dei virus influenzali è ai livelli di base e, nelle ultime due settimane – si legge nell’ultimo rapporto, relativo alla settimana dal 28 dicembre al 3 gennaio, con le segnalazioni di 623 medici ‘sentinella’ – il valore dell’incidenza, è inferiore a quello raggiunto in molte delle precedenti stagioni influenzali”. Lo scorso anno, ad esempio, i casi nella settimana dal 29 dicembre 2014 al 4 gennaio 2015, segnalati da 671 medici ‘sentinella’, era pari a 239mila, per un totale di circa 1.031.000. Tutte le regioni quest’anno sono sotto la soglia epidemica tranne Piemonte, Lazio, Campania, Sardegna, Basilicata e Provincia autonoma di Trento.
L’incidenza totale è pari a 1,64 casi per mille assistiti e più colpiti sono i bambini: tra 0 e 4 anni l’incidenza è pari a 5,59 casi per mille assistiti, per ridursi fino a 0,65 tra chi ha più di 65 anni. “Questo non ‘decollo’ è dovuto all’andamento meteorologico: il freddo è arrivato solo ora e gli effetti li vedremo tra un po’ – spiega il virologo Fabrizio Pregliasco – nelle prossime settimane entreremo nel vivo. In alcune regioni c’è già qualche ‘segnale’ – rileva – e un altro fattore importante sarà la riapertura delle scuole, perché i piccoli si infettano durante le feste e poi diffondono il virus”.